Joaquín Llobell

Il concetto di conformità equivalente alla luce
dell'art. 291 della «Dignitas connubii» *

1.       Risvolti problematici dell'incorporazione del concetto di "conformità equivalente" nell'istr. «Dignitas connubii». 2

1.1.    L'esigenza della doppia sentenza conforme e della conformità equivalente. 2

1.2.    La "potestà normativa" che legittima la previsione della conformità equivalente nella DC e lo scopo di tale ricezione. 6

1.3.    Il metodo utilizzato, il riassestamento dell'«ecosistema» del processo matrimoniale ed altre osservazioni preliminari 10

2.       Il carattere assoluto del principio «nemo iudex sine actore»: la determinazione e la modifica della formula del dubbio. 13

2.1.    "Retractatio" sulla possibilità della modifica "ex officio" della formula del dubbio da parte del giudice. 13

2.2.    L'antica origine della potestà del giudice di determinare il "nomen iuris". 14

2.3.    La restrizione operata dalla PME e l'ampliamento realizzato dalla giurisprudenza rotale successiva  16

3.       L'analisi fatta da Stankiewicz e da Erlebach delle tre diverse impostazioni della giurisprudenza rotale riguardo alla conformità equivalente. 19

3.1.    Il primo grado di apertura verso la conformità equivalente. 22

3.2.    Il secondo grado di apertura verso la conformità equivalente. 25

3.3.    Il terzo grado di apertura verso la conformità equivalente. 27

3.4.    Puntualizzazioni di Erlebach riguardo alle tre posizioni giurisprudenziali 29

3.5.    Significato dell'art. 291 § 2 della DC nell'impostazione giurisprudenziale più restrittiva circa la conformità equivalente. 32

4.       L'influsso del riferimento alla motivazione della sentenza nel § 1 dell'art. 291 sul significato dei requisiti stabiliti dal § 2 in ordine alla conformità equivalente. 34

5.       La "identità equivalente" dei fatti principali: armonia tra l'art. 291 e la "seconda" posizione giurisprudenziale circa la conformità equivalente. 38

5.1.    Dalla conformità equivalente "decretalista" alla nuova conformità basata sulla "identità equivalente" dei fatti principali e tipizzata dalla giurisprudenza della Rota Romana successiva alla PME   38

5.2.    La motivazione dell'identità equivalente dei fatti principali e della conformità equivalente  41

5.3.    La certezza morale circa la giustizia della decisione precedente, il cui "nomen iuris" non viene formalmente confermato. 44

5.4.    La precisione del decreto di formulazione dei dubbi, l'espressione "iam provisum in primo" e la conformità delle sentenze. 46

6.       Conclusioni 48



*           In H. Franceschi - M.Á. Ortiz (a cura di), Verità del consenso e capacità di donazione. Temi di diritto matrimoniale e processuale canonico, Roma 2009, 511-561.

             La relazione tenuta da Mons. Erlebach al Corso di aggiornamento e pubblicata in questo volume ha suscitato in me un grande interesse. Ringrazio i curatori e Mons. Erlebach per avere accolto nella presente sede le mie riflessioni su questo argomento.

             Il testo ripropone, con numerose modifiche, la relazione Incidencia de los conceptos de «caput nullitatis», «facta matrimonium irritantia et probationes» y «ratio iuris et facti» en la conformidad de las sentencias de nulidad del matrimonio, tenuta a Valencia il 17 settembre 2008 e pubblicata in M. Cortés e J. San José (Coords.), Curso de derecho matrimonial y procesal canónico para profesionales del foro, vol. 19, Salamanca 2009, 175-218. Traduzione in italiano di Marta Graupera.